B&P; PEGGIO DELLE TRIBUNE DEGLI ANNI 50/60

Sembrava di assistere a una delle stucchevoli e noiose tribune politiche anni 50/60 dei tempi di Jader Iacobelli, bianco nero a telecamera fissa e obbligo di accenti bassi. In una delle occasioni più attese dai telespettatori, sono stati cancellati a viva forza decenni di conquiste del linguaggio televisivo e della fantasia e creatività che ci invidiano in ogni parte del mondo. I duelli ingessati per la Casa Bianca non hanno nulla da insegnarci, anzi avrebbero solo da imparare. Hanno vinto il conformismo e la malintesa par condicio che sta mortificando e ridicolizzando la professione del giornalista. Con il loro scontro a mani legate, Berlusconi e Prodi hanno conciliato il sonno di una buona metà degli italiani. Hanno resistito i simpatizzanti della prima ora che continuano ad accapigliarsi fra loro ognuno (con buona pace per l’indipendenza in tanti mass-media!) assegnando la palma di vincitore al proprio eroe. Pioggia di dati e di cifre da parte di B in tempi di magra per la stragrande maggioranza di cittadini. Promesse di felicità da parte di P in tempi di fame di fatti. La serata delle vedette della politica non pare abbia spostato una virgola nelle tendenze degli elettori, semmai rischia di aver aumentato l’esercito degli astensionisti. Se le regole del gioco producono questi risultati, “aridatece” gli spot!

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