L’amico e collega Sergio Franchini non c’è più. La sua forte fibra, che ha resistito per anni ad un cuore capriccioso, ha ceduto in un momento di relax e di vita familiare, all’improvviso.
Per oltre vent’anni è stato una delle colonne della redazione de Il Popolo, ancora giovane rappresentava il trait d’union tra la cosiddetta vecchia guardia e i nuovi virgulti – come spesso li chiamava – che sottoponeva alla sua bonaria ma seria supervisione nei gradi man mano crescenti della sua carriera redazionale.
Poi la lunga stagione in Farmindustria, dando per anni il suo contributo all’Associazione della industrie farmaceutiche nel suo campo elettivo, quello del giornalismo e della comunicazione. Ed anche qui ha sostenuto e cresciuto colleghe e colleghi come un padre severo ma comprensivo, pronto come pochi a dare una mano, un sostegno, un aiuto, forte della sua carica di simpatia e di ironia.
Da sempre, sin dai tempi di Vittorio Ragusa, è stato uno dei soci del Sindacato Cronisti Romani e a Lui si deve molta parte del contributo alla realizzazione di iniziative come quella del Centenario e della raccolta di articoli che nei decenni ha raccontato Roma ed il Lazio. Un ricordo affettuoso per molti che già c’erano, una grande testimonianza umana e professionale per tutti. Ma soprattutto un grande amico!
I cronisti romani lo ricordano con affetto e simpatia e Sergio farà sempre parte di quel gruppo che ha fatto la storia del Sindacato in anni certamente difficili ma ancora pieni di professionalità ed opportunità di crescita.
Arrivederci, Sergio
Il Sindacato cronisti romani