Un proiettile in busta chiusa a un cronista di giudiziaria

lettera proiettile

Un proiettile calibro 357 Magnum infilato in una busta gialla plastificata, con francobollo raffigurante piazza della Repubblica, non affrancato. All’interno del plico, anche un foglio con quattro righe sgrammaticate, scritte al computer in caratteri maiuscoli, dal contenuto inquietante: “Questo è uno dei 6 che ficchiamo in testa al giornalista bastardo”. Nessuna firma. Nessun mittente. Il nuovo atto di intimidazione e gravissima minaccia fisica è stato indirizzato a un giornalista romano di giudiziaria.

La busta era stata recapitata nei mesi scorsi nella sede del Sindacato cronisti romani (Scr), indicato quale destinatario, ed è stata aperta oggi, al momento del ritiro della corrispondenza nei nuovi uffici di via delle Botteghe Oscure, dove si è trasferita la Federazione nazionale della stampa (Fnsi).

Proiettile, busta e foglio sono stati consegnati alle autorità di polizia, contestualmente alla presentazione della denuncia. Il cronista, espressamente citato nel testo per cognome, ha svolto numerose inchieste sulla criminalità nelle periferie romane, con particolare riguardo al narcotraffico.

Nei primi sei mesi del 2023, secondo gli ultimi dati di Ossigeno per l’informazione, i giornalisti minacciati in Italia sono stati 234. Solidarietà al collega e un’avvertenza: la libera informazione non si farà intimidire e continuerà a svolgere il proprio lavoro in ossequio a quanto previsto dall’articolo 21 della Costituzione. Così in una nota Fabrizio Peronaci e Roberto Mostarda, presidente e segretario del Scr.

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