IL PREMIO SINDACATO CRONISTI ROMANI A CANCELLATO, MUOLO E GRASSO

Sindacato Cronisti

Si è svolta questa mattina presso la sala Walter Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma la cerimonia di consegna del Premio del Sindacato Cronisti Romani 2025.

Il riconoscimento 2025, in occasione dei 115 di storia del Sindacato Cronisti Romani, è dedicato a tutti i giornalisti che quest’anno hanno perso la vita nei diversi conflitti in corso mentre svolgevano il proprio lavoro. Un omaggio a chi, con coraggio, ha cercato di raccontare gli orrori delle guerre nella speranza di un mondo di pace. Il Premio del Sindacato Cronisti Romani 2025 è stato conferito a Francesco Cancellato, per la sua autorevolezza, il coraggio e la costante dedizione al giornalismo libero e indipendente.

Il Premio alla carriera a Mimmo Muolo, tra i più autorevoli vaticanisti italiani, che con competenza, sensibilità e passione ha accompagnato negli anni momenti significativi della vita della Chiesa e del mondo contemporaneo.Il Premio Uffici Stampa è stato attribuito a Giovanni Grasso, direttore dell’Ufficio stampa della Presidenza della Repubblica, che ha mostrato nell’esercizio del suo incarico un forte senso delle istituzioni, unito ad amicizia e rispetto verso il mondo dell’informazione.

Menzioni speciali sono state attribuite a Marino Bisso, Rita Cavallaro, Maria Corbi, Angelo Franceschi, Angelo Perfetti e Giampiero Valenza, per il contributo e la dedizione mostrati nella professione giornalistica.La cerimonia è stata condotta dall’attrice e scrittrice Isabel Russinova, alla presenza del giuria del Premio Cronisti 2025 presieduta da Roberto Mostarda, Rodolfo Martinelli Carraresi e Paolo Tripaldi.

Sono intervenuti per i saluti istituzionali Claudio Silvestri , segretario aggiunto Fnsi con delega Unci; Paola Spadari, segretaria consiglio nazionale Odg e Stefano Ferrante, segretario dell’Associazione Stampa Romana.

“Il Sindacato cronisti ha voluto nella sua storia dare sempre testimonianza di questa vicinanza e di questa visione del lavoro giornalistico che gli è proprio – ha detto il segretario generale del SCR Roberto Mostarda – e che non cambia nonostante il tumultuoso evolversi dell’informazione, delle sue regole, del suo ambito. Chi parla ha vissuto direttamente 50 anni di quei 115 e serba il ricordo di tante colleghe e colleghi che hanno segnato la storia e la cronaca di questi decenni importanti e tumultuosi”.

È un premio che condivido con tutta la mia redazione di Fanpage – ha detto Francesco Cancellato – e con il giornale nella sua interezza. È un riconoscimento che va soprattutto al coraggio che è collettivo. Io credo, e lo dico sempre ai miei colleghi e alle mie colleghe, che l’unità di base di un giornale non è il giornalista, ma la redazione. È un po’ come le unità di base delle api che è l’alveare”.

“Questo nostro lavoro è un lavoro di relazioni ed è bello perché ci portano a crescere, ci portano a tenere presente il punto di vista dell’altro, questo punto di vista dell’altro ci arricchisce -ha detto nel suo intervento Mimmo Muolo – la relazione è importante, dobbiamo costruire relazioni sane all’interno della nostra società. Il che non significa essere sempre tutti d’accordo, ci si può confrontare, anche scontrare, dialetticamente, ma sempre nel rispetto reciproco e delle opinioni altrui”.

Nel ringraziare per il premio ricevuto Giovanni Grasso ha puntato il dito contro “la falsificazione della realtà, del dato, soprattutto sui social” e questo ci fa scoprire “l’importanza di questo mestiere, l’importanza di rimanere ancorati a quei principi ideologici, al racconto, alla scoperta, all’inchiesta”. “La nostra informazione di uomini liberi, di cittadini democratici non si può basare su quelle due righe di caratteri che leggiamo sui social – ha concluso Grasso – la disinformazione è un attacco alla democrazia, è un attacco ai diritti di tutti, perché per scegliere, per votare, per avere un’opinione, dobbiamo conoscere, dobbiamo sapere”.

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