L’ORDINE HA FATTO IL SUO TEMPO

Il futuro del mestiere si gioca sul contratto e non sull’ordine dei giornalisti che ha fatto il suo tempo e sopravvive a sè stesso in attesa di un pietoso gesto di eutanasia. Poichè se salta il contratto così come ce lo siamo conquistato con sacrifici di decenni, non sarà l’inutile carrozzone dell’ordine a salvarci dalla decimazione e dalla fine del giornalismo d’autore. Nell’epoca della dittatura delle immagini e della comunicazione sopra e sotto le righe, dove tutto viene sbattuto sulla pubblica piazza, non sarà certo l’Ordine, anche se dovessero venire i marziani a riformarlo, a tutelare identità e autonomia del giornalista, a garantire il diritto/dovere di cronaca, a salvaguardare la qualità dell’informazione. Solo il contratto, se riusciremo a frenare o perlomeno a rallentare nei tempi brevi la corsa al massacro della professione da parte degli editori, può costituire un argine all’attacco a fondo lanciato dai padroni con l’omertà della politica cointeressata a un mondo senza i rompiscatole dei giornalisti. Il Congresso della FNSI è dietro l’angolo e comunque gli attuali vertici debbono andare a casa per scadenza di mandato. Le ultime vicende (assemblea dei cdr ecc.) hanno lasciato intravedere che cresce la voglia di un’inversione di rotta di fronte alla miopia dei dirigenti sindacali. Abbiamo il dovere di prepararci con il massimo della concentrazione e della mobilitazione senza andare a caccia di farfalle dietro ai fantasmi dell’ordine. Romano Bartoloni

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