Inpgi, il Tar permette l'accesso agli atti dell'operazione di dismissioni immobili

Categoria: Apertura Pubblicato: Sabato, 12 Ottobre 2019 Stampa

 

di Paolo Tripaldi

I giornalisti potranno finalmente prendere visione di tutti i documenti inerenti il Fondo Inpgi Giovanni Amendola dove sono confluiti tutti gli immobili di proprietà dell’ente previdenziale e gestito dalla società InvestiRE Sgr per l’operazione di dismissione. Lo ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza, la 11793/2019, che ha così accolto la richiesta di accesso agli atti sottoscritta da alcuni cronisti. Finora l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani aveva respinto la richiesta di visione della documentazione ritenendo che si trattasse di atti privati ma il Tar ha ribadito una sentenza del Consiglio di Stato, la 696/2016, che stabilisce che "la gestione dei fondi e del patrimonio dell'ente previdenziale costituisce senz'altro un'attività di pubblico interesse (sent. del consiglio di Stato 696/2016) così come la perizia dell'esperto non può tradursi in un rapporto meramente privatistico, ma ha indubbia connotazione pubblicistica, perché la redazione della perizia influisce sull'operazione di acquisto del bene".

Sarà ora possibile ripercorrere con i documenti tutta la vicenda della costituzione del Fondo Inpgi Giovanni Amendola, dell’apporto di tutti gli immobili e del loro valore, giudicato altissimo dagli inquilini, stabilito dal cosiddetto esperto indipendente. Al momento il Fondo Amendola non ha conseguito i risultati di incasso che si era prefissato tanto che alle quattro tranche di vendita è stato necessario aggiungerne una quinta. La sentenza del Tar stabilisce un sacrosanto principio di trasparenza che dovrebbe essere sempre rispettato anche dagli enti privati che hanno, come in questo caso, delle finalità pubbliche.

Le associazioni di inquilini hanno più volte sottolineato, nel corso dell’operazione di dismissione degli immobili dell’Inpgi, che con prezzi più aderenti alle stime dell’Omi, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, sarebbero stati venduti molti più appartamenti agli stessi inquilini che occupavano gli alloggi ed è per questo che i giornalisti, tutti, hanno il pieno diritto di verificare come siano stati stabiliti i valori degli immobili.

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